Parrocchia di S. Giovanni Maria Viannej
Organo Vasconi
L’organo, posto inizialmente nella cantoria sul portone d’ingresso della chiesa di San salvatore in Campo per opera dell’organaro Luigi Vasconi da Rimini, è datato 1825 come mostra una targa posta all’interno del somiere dove viene anche specificato che il committente era il Cardinale Luigi Ercolani. Nativo di Foligno lo aveva commissionato presumibilmente per la chiesa di san Marco a Roma ed invece essendo deceduto prima del completamento dell’opera lo strumento con le opportune modifiche fù adattato e installato per l’appunto nella chiesa di San Salvatore in Campo .
I comandi dei registri
I registri dei quali lo strumento era dotato sono 15 di cui una di ance. Di seguito riporto i pomoli dei registri con le iscrizioni originali e, dove mancano è stato ricostruito interpretando la tipologia delle canne in possesso con la collaborazione del referente musicale (Palozzi) incaricato dal soprintendente responsabile dott. Petrucci :
1 | manca l’iscrizione(flautino bassi) |
2 | manca l’iscrizione (flautino soprani) |
3 | umana (voce) |
4 | …avino soprani (ottavino) |
5 | ..uto in sel.. (flauto in selva) |
6 | flauto soprani |
7 | Tromba bassi |
8 | Manca l’iscrizione (Tromba soprani) |
9 | …ipale… (principale bassi) |
10 | Principale soprani |
11 | manca l’iscrizione (ottava) |
12 | manca l’iscrizione (XIX) |
13 | manca l’iscrizione (XXII) |
14 | manca l’iscrizione (XXVI) |
15 | manca l’iscrizione (XXIX) |
Il restauro
le canne in legno.
lo stato di conservazione dello strumento è risultato disastroso, come documentato dai rilievi fotografici. Lo strumento è stato lasciato per decenni all’incuria ed esposto alle intemperie visto, che il suddetto era posizionato in una cantoria sopra una finestra rotta, che permetteva l’ingresso incontrollato di volatili e l’esposizione alle piogge di tutto lo strumento.
Il risultato facilmente visualizzato nelle foto ha ridotto lo strumento in condizioni pessime ma non irrimediabili, da qui la decisione di cominciare, con un attenta analisi delle modalità costruttive, lo smontaggio di tutto lo strumento per rilevarne tutte le parti deteriorate e difettose a cui con un restauro attento e filologico permetterà il recuperare l’intero strumento.
È stato effettuato un restauro conservativo della parte lignea (dopo essere state sottoposte ad un adeguato trattamento antitarlo in camera a gas,ed un riconsolidamento della struttura lignea a base di prodotto organico. Paraloid B72) eliminando tutte le fessurazioni ed i fori creati dall’insetto con una precisa operazione di stuccatura. Alcune canne grandi per adattarle alla vecchia posizione in cantoria erano state tagliate e modificate nella forma. Sono state ripristinate le forme originali a pipa presenti nella versione iniziale, evidenziate dalle vecchie giunture presenti al momento dell’inizio lavori.
Alle canne verranno rimossi i labbri inferiori per permettere la pulizia interna e verificare l’integrità dell’anima ed il corretto incollaggio della stessa. Controllati tutti i piedi ed eventualmente consolidati nella loro struttura portante verranno controllate anche le bocche e l’anima per garantire un’intonazione omogenea.
Le canne in lega
Le canne di metallo al momento dello smontaggio dalla vecchia sede ,come si può vedere dalle foto effettuate in loco, versavano in uno stato di deterioramento strutturale abbastanza grave. La forma dei corpi è stata compromessa dal tempo , l’incuria, la polvere e le varie sporcizie presenti nelle stesse rovinando in alcuni punti la struttura del metallo con un lento processo di corrosione ed ossidazione delle lastre delle canne. Le operazioni preliminari , quali il riordino della numerazione delle canne e la rilevazione delle misure delle altezze e diametro, forma, stile e tipo di labbri, sono state eseguite con grande cura ed attenzione vista l’importanza dei registri, in maniera da mantenere intatta la struttura originale delle canne, che al momento dello smontaggio dello strumento erano tutte fuori ordine e posto.
La pulizia ed il lavaggio sono stati effettuati in vasca con
acqua tiepida e senza l’uso di agenti chimici ed ultrasuoni onde evitare di
compromettere la struttura e le saldature. Sono stati ripristinati la conicità
dei piedi e le circonferenze originali dei corpi rimettendo in forma l’intera
struttura della stesse canne. Molte erano rotte o dissaldate, di conseguenza
sono state ripristinate la loro integrità e struttura,cercando di ‘intervenire
il meno possibile sulla bocca e sull’anima delle canne. Durante il rilevamento
delle lunghezze per il riordino dei registri ci si è accorti che precedenti interventi da parte di organari in
tempi passati avevano ridotto drasticamente le lunghezze delle canne nel
tentativo di accordarle con il risultato finale che la maggior parte delle
stesse erano ormai corte per essere accordate al corista originale che è
appunto di “415”Hz. La fase successiva è stata quella di riportare le canne
alla loro lunghezza originale ,allungandole, rispettando la qualità e lo
spessore originale del materiale usato allo scopo. Laddove è stato necessario un reintegro di canne ‘mancanti’,
questo è stato effettuato nel rispetto scrupoloso dei materiali, degli spessori
della lastra e delle misure.
Il tutto è stato effettuato con l’aiuto della Ditta A.G.F di
Arezzo accreditata dai Beni Culturali per la loro professionalità.
Il somiere
E’ stato smontato interamente in tutte le sue parti(
coperte, stecche,ventilabri,molle, ecc.) ed una volta scollate tutte le pelli
di tenuta delle stecche e dei ventilabri ,è stata prima effettuata una pulizia
primaria per asportare tutta la sporcizia accumulata negli anni sulle coperte e
nei canali portavento, e poi è stato preparato il tutto per il trattamento
antitarlo in camera a gas(autoclave con rilascio della relativa certificazione
a norma di legge). Una volta terminato il processo, l’intero somiere è stato
trattato ulteriormente trattato con un prodotto di prevenzione contro l’insetto
xilofago. L’analisi successiva rilevava che l’intero basamento e le relative
coperte erano deformate dell’azione del tempo e dell’incuria. I canali porta
vento presentavano fessurazioni laterali che ne compromettevano la tenuta.
L’azione successiva è stata di rimuovere le vecchie pelli all’interno dei
canali e sostituirle con delle nuove usando lo stesso procedimento e materiali
originali adottati dall’organaro Vasconi.
Terminato il lavoro si è passati a rettificare il basamento e le stecche danneggiate dall’umidità riportando,con un lavoro di piallatura e carteggio incrociato , il piano perfettamente in linea. Riposizionate le false stecche si è livellato ulteriormente il gioco di chiusura delle stecche di registro. Successivamente si sono posizionate le strisce di pelle per la tenuta dell’aria sotto le stecche e ricavati i fori di uscita dell’aria si procedeva alla bruciatura dei bordi del foro come in origine, atti a diminuire l’attrito con la stecca.
Sono state ripristinate tutte le superfici laterali ed interne rovinate dall’insetto xilofago con un’opportuna stuccatura realizzata con un impasto di polvere di legno e colla animale.
Una volta riportato a piano e rettificato le coperte, stuccate e lisciate, applicate le pelli identiche alle originali,si è proceduto al controllo meccanico del movimento delle stecche con relativa verifica della tenuta dell’aria atto a rilevare la presenza di eventuali prestiti d’aria o trasuoni.
I ventilabri, una volta stuccati e riportati alla loro forma originale ,prima controllati singolarmente e dove necessario rettificati, sono stati impellati e riposizionati nelle loro sedi originali. Sono stati ripristinati e impellati nuovamente i tiranti dei ventilabri dove sono stati cambiati i perni di metallo ormai usurati e coperti di ruggine con nuovi in ottone duro di identico diametro come si può vedere in foto.
Rimontato il coperchio superiore,sono state riposizionate le molle a cavaliere (revisionate e registrate) e ripristinato il collegamento dei ventilabri con i perni di tenuta.
I tiranti delle meccanica sospesa, le guide ed i giunti sono stati disossidati e verificati nella loro funzionalità con il ripristino dei relativi feltri ,spessori e rondelle in cuoio, per limitare al minimo la rumorosità della meccanica. I tiranti di collegamento tra il somiere, la meccanica sospesa e la tastiera ,vista l’usura ed il deterioramento da ossidazione eccessivo , sono stati sostituiti con identici in ottone duro.
I mantici ed i canali portavento
I mantici principali sono stati completamente smontati, le parti in legno trattate contro il tarlo, mentre le pelli delle pieghe sostituite completamente. Le valvole di tenuta interne sono state controllate ed il meccanismo di alimentazione manuale (rulli,corde,ecc.) sono anch’essi stati restaurati e resi funzionanti.
Tutti i canali portavento sono stati sottoposti a trattamento antitarlo dopodichè si è proceduto all’eliminazione di tutti gli eventuali fori e fessurazioni tramite stuccatura e applicazione di carta pesante e colla sia all’interno che all’esterno dei mantici.
Sul primo mantice è stato inserita una valvola a tendina che in combinazione con un elettroventilatore permette l’alimentazione elettrica dell’aria allo strumento.
Le catenacciature ed i tiranti.
Tutte le catenacciature sono state smontate, le parti in metallo sono state ripulite dalla ruggine mentre le parti in legno sono state trattate e rettificate. le parti in pelle o cuoio (mancanti) sono state sostituite, i tiranti in legno sono stati restaurati e consolidati dove era necessario.
la tastiera e la pedaliera
La tastiera, dapprima consolidata nel telaio, disossidata nelle guide e rinnovata nei panni di battuta, è stata completamente restaurata anche nella copertura e riportata al suo colore originale.
Le parti mancanti sono state restaurate con identiche essenze. La pedaliera è stata pulita e trattata contro il tarlo, restaurata e consolidata in tutte le sue parti, con la sostituzione dei tiranti in tela come in origine.
Al termine del restauro delle varie parti, lo strumento è stato rimontato in chiesa per un primo collaudo di tenuta dell’aria; una volta risolti alcuni problemi di consolidamento strutturale, ripristinati e riposizionati i tubi di collegamento delle canne di basso, montate tutte le canne sul somiere si è in seguito passati alla verifica di intonazione ed alla pre accordatura. Una volta trovato il timbro uniforme dei registri, si è proceduto all’accordatura nel suo complesso.
Risultato finale del Restauro